Qualcuno ha definito il nostro prodotto “una DOP nella DOP”.
La scelta aziendale è di lavorare il latte entro le 16 ore dalla mungitura nonostante il disciplinare del consorzio ne preveda la trasformazione entro 60 ore dalla mungitura.
“La Mozzarella di Bufala Campana DOP deve essere prodotta esclusivamente con latte di bufala proveniente dalla zona di origine e realizzata con un processo tecnologico rispondente al disciplinare di produzione: con l’iscrizione nell’albo comunitario dei prodotti a Denominazione di Origine Protetta nel 1996, vengono istituzionalmente riconosciute quelle caratteristiche organolettiche e merceologiche del formaggio tipico mozzarella di bufala campana, derivate prevalentemente dalle condizioni ambientali e dai metodi tradizionali di lavorazione esistenti nella specifica area di produzione delimitata”.
Oltre alla magia dell’arte del casaro, che crea “dal nulla” le mozzarelle dal colore bianco perlaceo e dalla superficie liscia e omogenea, è molto importante considerare quali sono i requisiti per una produzione corretta.
La zona di provenienza del latte e la produzione della mozzarella di bufala campana deve far parte di quel territorio amministrativo specificato dal Consorzio.
Per la Campania, comprende le seguenti zone:
“Secondo la normativa DOP, la zona della Campania dove può essere prodotta la mozzarella include le province di Caserta e Salerno (ma anche alcuni comuni di Napoli e Benevento)”.
“Il termine mozzarella deriva dal verbo mozzare (tagliare), che si riferisce al taglio manuale del formaggio a pasta filata, comprimendolo tra gli indici e i pollici”.
“Conosciuta nella sua tipica forma rotonda da 50, 125, 250, 500 e 1000 grammi esiste anche in forma di trecce oppure affumicata”.
“Sulla confezione devono esserci i marchi della Mozzarella di Bufala Campana e DOP (Denominazione di Origine Protetta)”.
“Non può essere venduta sfusa e sarebbe meglio conservarla in un luogo fresco lasciandola nell’acqua di governo per essere consumata a temperatura ambiente e assaporarne pienamente il gusto”.
Dal sito afidop.it
Il nome deriva dalla fiscella napoletana, che indica il cesto perforato a forma di cono troncato in cui il formaggio viene trasportato e venduto. La fiscella è tradizionalmente realizzata con giunchi intrecciati o vimini. Il termine fuscella indica un altro strumento di produzione del formaggio, comunemente utilizzato nella produzione di ricotta, che è fatto con plastica alimentare. Ha una forma a cono troncato ed è perforato con piccole linee.
Caratteristiche
La ricotta di fuscella ha una forma piramidale troncata e viene preparata con ogni formaggio di peso inferiore a 2 kg. Ha un colore bianco porcellana, è senza crosta e ha una consistenza morbida con un sapore delicato e dolce.
Ricotta moderatamente salata ottenuta da siero di latte di pecora o di capra. Pasta bianca, gusto gradevole, dalla caratteristica forma troncoconica. È consumata principalmente a tavola.
l Fiordilatte di Agerola, e spesso chiamato, dai meno esperti del settore, mozzarella fiordilatte, è un latticino fresco a pasta filata, molle, a fermentazione lattica, è ottenuto con latte intero vaccino (crudo) proveniente da una o più mungiture consecutive effettuate nell’arco di sedici ore.
Il Provolone del Monaco è un formaggio ottenuto dalla lavorazione del latte della vacca Agerolese. Il nome deriva dalla mantella che i pastori indossavano per ripararsi dal freddo durante il tragitto dalle colline di Vico Equense nella città metropolitana di Napoli, principale mercato per i loro prodotti.
36-40 Mesi di Stagionatura. Formaggio con latte di vacca crudo, secondo la tradizione classica
Il canestrato di Moliterno è un formaggio prodotto a Moliterno. Il nome deriva dal vocabolo latino mulcternum, cioè “luogo dove si munge e si fa coagulare il latte”. Questo formaggio si avvale della indicazione I.G.P. Si utilizza latte di pecore e capre allevate in pascoli bradi.
Luogo d'origine: Italia
Regione: Basilicata
Il Parmigiano Reggiano è un formaggio 100% naturale composto per il 30% da acqua e per ben il 70% da sostanze nutritive.
Per un adulto che segue una dieta sana ed equilibrata di 8400kJ/2000 kcal una porzione di Parmigiano Reggiano di 25 g copre il 36% del fabbisogno di calcio e il 24% del fabbisogno di fosforo.
Una buona parte della componente nutritiva è rappresentata dalle proteine (32 g per 100 g di prodotto).
I valori riportati sono ricavati da analisi svolte dal Consorzio su campioni casuali di Parmigiano Reggiano DOP, non riconducibili ad uno specifico produttore, lotto di produzione, area geografica.
La percentuale di amminoacidi liberi è riferita al Parmigiano Reggiano 24 mesi.
Valore energetico calcolato mediante i coefficienti di conversione elencati nell’All. XIV, Reg. UE 1169/2011
Sale: contenuto equivalente di sale calcolato mediante la formula Sale = Sodio x 2,5 come definito dal Reg. UE 1169/2011, All. 1
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